Le “Indagini Biologiche Forensi”, nel corso degli ultimi 15 anni si sono sviluppate prepotentemente, avvalendosi del fondamentale contributo delle più recenti acquisizioni della Biologia Molecolare e della genomica umana e con importanti applicazioni in ambito forense sia civile che penale, grazie anche all’introduzione della legge 397/2000.
I progressi della Biologia Molecolare hanno reso possibile l’analisi diretta della struttura del DNA, il componente principale del patrimonio genetico di ogni individuo, identificando differenti SISTEMI POLIMORFICI che permettono di distinguere un individuo da un altro (con un potere di discriminazione superiore al 99.9999%).
Gli esami genetici a scopo d’identificazione, si limitano alla parte “non codificante” del DNA (costituisce circa il 98% del genoma), che si trova tra i geni (i portatori delle informazioni genetiche per una proteina), e che, da un punto di vista biologico, non serve al funzionamento del corpo umano.
Questi frammenti di DNA racchiudono però una serie di sequenze ripetute varie volte in tutti i cromosomi, i cosiddetti “microsatelliti“(o “marcatori genetici” come sono definiti in criminalistica) molto variabili tra gli individui. Oggi i protocolli internazionali per l’accertamento della compatibilità/incompatibilità genetica oggi prevedono solo lo studio del Polimorfismo del DNA, ritenendo superflua l’analisi del polimorfismo dei gruppi sanguigni, sistemi eritrocitari e tipizzazione sistema HLA.
QUINDI:
NON sono analizzati i geni,
NON è analizzata predisposizione a malattie, colore occhi, capelli, pelle, statura.
APPLICAZIONI (Indagini biologiche forensi)
Test di Paternità,
Identificazione Individuale; Certificazione genotipica (profilo/deposito del DNA)
Test di Fratellanza Y – Familiarità
Ricongiungimento Familiare
Accertamenti identificativi particolari ; Analisi di Tracce Biologiche
Test di Maternità